Dal diario di Stagista
30 dicembre 2011

A volte odio questo lavoro. Sono sempre i migliori che se ne vanno.
Se non sapessi che è per qualcosa di più grande, per un obiettivo più elevato, mollerei tutto anche subito.
Lo Stagista è proprio l’ultima ruota del carro. Mi umiliano continuamente, soprattutto con la storia del caffè.
Mi vendicherei se potessi, ma ho un altro compito da svolgere.
Oggi sono rimasto fino a tardi in ufficio a fare report per conto di DiDì. Con me c’è solo Lisandro.
«Stagista, vieni qua!» mi dice.
Vado controvoglia. Lisandro è gentile, ma temo che anche lui voglia appiopparmi qualche compito come fare la punta alle matite o cambiare il toner alla stampante.
«Guarda qui.»
Sullo schermo da 32 pollici campeggia la prima pagina di una SERP di Google. Parola chiave: Pitagora. Strabuzzo gli occhi: il sito dell’agenzia è in prima posizione.
«Hai visto?» sorride lui «Siamo di nuovo in pista!»
Rimango di sasso.
«E come ci sei riuscito?» chiedo con voce strozzata.
Lui non sembra notare il mio sconcerto.
«Conosco due o tre cosucce sull’algoritmo di Google.» mi sussurra, con un’aria da cospiratore «Le sto usando per sviluppare una teoria del Web innovativa. Non dovrei dirlo in giro, ma di te mi posso fidare, no?»
Ho un blocco allo stomaco improvviso. Mi gira la testa.
«Grandioso!» dico, cercando di simulare l’entusiasmo «Ma ora scusa, devo finire i report, sennò DiDì chi la sente?»
Lui mi sorride con l’aria di chi la sa lunga e mi lascia andare.
Davanti al mio PC apro la chat. L’ultima chat da Pitagora Fantasiosa.
Come dicevo, a volte odio questo lavoro. E se non fosse per la causa, avrei già mollato da un pezzo.
Perché anche se sono uno Stagista, anche io ce l’ho un cuore.

22 dicembre
22 dicembre