Non è facile stare al passo con i cambiamenti dell’algoritmo o dei prodotti di Google.
Per noi che però dipendiamo di fatto dal colosso di Mountain View (tanto da definirci Google slaves), gli update e le modifiche di Big G sono spesso la possibilità di vedere migliorato un prodotto già buono, per arrivare a fornire servizi sempre più tarati sulle reali necessità di clienti e utenti.
Spesso dicevamo, ma non sempre.
È forse questo il caso di Local, il servizio che ha sostituito, in modo del tutto inaspettato, il Places di Maps nelle SERP di Google (per i non addetti ai lavori, più avanti chiariremo cosa indicano tutto questi nomi “criptici”).
Che cosa è successo?
Andiamo con ordine, parlando di Place, G+ e Local.
Tutti, o molti, conoscono Places, il servizio business che permette di localizzare la scheda della propria attività su Google Maps.
Molti, ma non tutti, conoscono Google Plus (o G+), il servizio con cui Google è sceso in campo per aggiudicarsi una fetta del mercato dei Social Network, fino ad ora dominato dal fratello maggiore, Facebook.
Pochi, molto pochi, conoscono Local.
Local, o meglio Google+ Local, è il nuovo servizio integrato in Google Plus (lanciato a fine maggio) che, ricalcando quanto fatto in passato da Places, tenta di integrare le informazioni relative a strutture e attività commerciali nei vari prodotti di Big G, come Google Maps o la pagina standard di ricerca su google.it.
È quindi possibile vedere Local come un mix fra quanto fatto in passato da Places e quanto presentato da Zagat, un portale di recensioni di attività legate a ristoranti, hotel, locali notturni, ecc., acquistato da Google a settembre 2011.
Questo per gli utenti e soprattutto per le aziende cosa comporterà? In prima battuta confusione.
Nei dati delle schede local importati da Google Places, Zagat e da diverse altre fonti (a volte eterogenee fra loro), ci sono spesso errori nelle descrizioni, nelle caratteristiche, o nelle valutazioni della struttura.
Anche per tutti i nostri hotel ai quali abbiamo realizzato siti web, e per i quali curiamo la visibilità sul web, abbiamo riscontrato lo stesso problema.
Il punto triste, però, è un altro: Google ha fatto questo collegamento forzoso tra Maps e Local, per portare gli utenti in Google Plus.
Avendo il monopolio delle ricerche web e volendo contrastare con tutti i mezzi l’ascesa di Facebook, Google sta cercando di concentrare nei suoi prodotti ogni aspetto della visibilità web. Come abbiamo previsto già diverso tempo fa (leggi Come la Referenza Sociale cambierà le nostre SERP), infatti, le ricerche degli utenti loggati su Google sono già ampiamente influenzate dei “+1” di altri utenti.
Questa brutale irruzione della Pagine “Local” di Google Plus nelle SERP del motore di ricerca di Mountain View, obbliga tutte le web agency a rivendicare le schede per cercare di gestire in qualche modo le informazioni aggregate semanticamente da Google.
Sperando che lo sforzo fatto non sia inutile, per l’incapacità dell’algoritmo di Big G di tirar fuori davvero i tratti salienti di una qualsiasi realtà aziendale…