Il 24 agosto scorso Google ha annunciato la nascita di Google Ads, chiudendo di fatto l’era di Google AdWords. Conoscevo da settimane l’evoluzione della piattaforma di advertising online appartenente a Google. Tuttavia, nella mia mente e probabilmente anche in quella del collega Guido Frizzera, partner certificato Google e Digital Advertising Specialist, Google AdWords ha continuato a vivere oltre la sua scomparsa ufficiale, perché entrambi abbiamo mantenuto l’accesso alla vecchia interfaccia, un back-end sul quale ci siamo fatti le ossa, abbiamo speso centinaia di migliaia di euro di budget e abbiamo condiviso gioie e dolori del SEM. I primi giorni di ottobre, poi, è arrivata la notifica di Google sull’impossibilità di accedere alla vecchia piattaforma a partire dal 25 ottobre. Un colpo al cuore, specie per un advertiser come me, appartenente alla vecchia scuola di AdWords, nato e cresciuto con la precedente piattaforma e pronto adesso a lavorare su un pannello di controllo più moderno, dal design gradevole e ricco di alcune funzionalità aggiornate. Oggi, 25 ottobre, voglio salutare Google AdWords così, rendendogli un omaggio forse nostalgico, con alcuni screenshot da un back-end storico, ed un confronto con le novità del 2018.
Caro vecchio AdWords
Osservando nel dettaglio il vecchio AdWords, noto subito la differenza nel grafico della campagna e, soprattutto, nella disposizione delle voci di menù presenti in alto. Per passare dalle campagne ai gruppi di annunci, o sugli stessi annunci, occorreva cliccare sulle “linguette” in alto. La disposizione era di facile comprensione anche se, talvolta, poteva sembrare riduttiva rispetto alle potenzialità della piattaforma.
Non dimenticherò la disposizione dei gruppi di annunci a sinistra, gli esperimenti, la libreria condivisa. E non potrò scordare neanche i pulsanti rossi e grigi per le attività sui gruppi di annunci. E quel “dettagli”, soprattutto, che nascondeva verità sconosciute a molti, perché presentava i famosi rapporti informativi sulle aste (purtroppo in una posizione un po’ nascosta), utilissimi per comprendere l’andamento dell’investimento rispetto alla concorrenza. Ed infine, quelle celle grigie che contenevano ogni dato, donando un aspetto un po’ retrò, ma assolutamente serio, a numeri e statistiche di notevole importanza. Mi mancheranno queste ed altre cose di un’interfaccia sulla quale ho lavorato per più di 5 anni. Pane quotidiano oggi rivisitato in una nuova veste molto simile a quella di Facebook Ads.
Benvenuto Google Ads
Ho conosciuto la nuova piattaforma di Google Ads alla fine del 2017, quando i nostri account sono stati abilitati all’interfaccia attuale. Vuoi per comodità, o perché mi sentivo legato al vecchio AdWords, ho continuato ad utilizzarla fino alla fine di settembre 2018. Le funzionalità erano le stesse, le novità potevano essere applicate anche dalla precedente versione. Bisognava solo abituarsi e fare pratica col nuovo pannello. Armato di pazienza e voglia di scoprire, ho cominciato a lavorarci. Ho apprezzato lo sforzo di Google nel creare una piattaforma meno complessa, meno da addetti ai lavori e più alla portata anche di giovani advertisers con poca esperienza.
Mi colpisce la “panoramica”, funzionalità assente nel vecchio AdWords. Mostra, in pochi passaggi, l’andamento globale della campagna visualizzando gli annunci, i dati demografici, i dispositivi, le reti di investimento, i giorni di pubblicazione e l’ora. Sono presenti anche altre metriche che, per esigenze di screenshot, ho preferito non mostrare. Le campagne appaiono per la prima volta sulla sinistra. Non esistono più le “linguette”, soppiantate da una barra di navigazione laterale più completa ed esaustiva.
Entrando nel vivo delle campagne, scompaiono le celle quadrate o rettangolari. C’è più ordine, più bianco e meno grigio. Le “linguette” sono sempre assenti e il menù di navigazione nelle funzionalità/impostazioni delle campagne resta ancorato a sinistra, con la possibilità di nascondere la barra nera attraverso un pratico pulsante. Gli annunci si creano col pulsante blu, rotondo. Non c’è più il bottone rosso rettangolare che forse destava un po’ di preoccupazione. Meglio il blu, più rilassante ed emotivamente rassicurante. Anzi, ora che ci penso, non c’è più alcun elemento in rosso. E quando questo colore è presente, è perché c’è qualcosa che non va. Come ad esempio il “campagna terminata”, che notifica la fine dell’azione di web marketing su Ads.
Nuovi annunci di Google Ads: più spazio per tutti!
Tra le novità più significative, gestibili solo attraverso Google Ads, ci sono i nuovi annunci espansi. Tre titoli e due righe di descrizione con tanto bel testo dove sfogare la propria creatività. Annunciati a fine estate, sono entrati nel vivo del mio lavoro a partire da inizio settembre, quando li ho applicati per una serie di clienti. Non ho notato differenze significative nella performance dei nuovi annunci con più testo, rispetto ai precedenti più sintetici e di minor impatto. Ciò che mi ha colpito, però, è la difficoltà che ho provato nel realizzarli: ero troppo abituato a conferire meno informazioni, scegliendo solo quelle essenziali. Adesso, dopo un training di alcune settimane, ho maggiore familiarità con gli annunci espansi e non so più farne a meno!
Proiettati verso il futuro… sempre con Google Ads
Sono giorni concitati, che segnano la chiusura di un’era e l’apertura di un nuovo capitolo professionale. Il primo grande passo verso Google Ads è cominciato. Una piattaforma di advertising online che garantisce campagne di successo per i nostri clienti, conversioni, traffico, branding e un ritorno dell’investimento basato su dati inequivocabili. Archimede è parte di questa trasformazione e il team di Digital Advertising continua ad essere sul pezzo, proiettato verso il futuro… sempre con Google Ads!
Marco De Biase