È da poco partita l’ennesima campagna Facebook per un nostro cliente, Pippo Hotel, che ha scelto di promuovere le proprie offerte vacanze sul Social Network più famoso del mondo.

Il deteriorarsi di canali SEM (tipo Google AdWords) ha riportato una grossa fetta degli investimenti pubblicitari online sui canali tradizionali del web marketing: i banner.
In effetti, cosa sono gli annunci Facebook se non dei piccoli bannerini standardizzati? C’è certamente l’indubbio vantaggio di poter scegliere accuratamente il target a cui farli visualizzare, ma in fondo anche in passato le campagne di web marketing si basavano sul tipo di utenza che navigava i portali scelti per la pubblicazione dei banner.

Il Web Marketing si riappropria dei banner
Il Web Marketing si riappropria dei banner

Il vantaggio indiscusso, offerto dalla contestualizzazione dell’annuncio sulla base delle parole chiave digitate dall’utente, sembra annullato dai costi crescenti che ogni clic ha, rapportato poi al fatto che i tassi di conversione sono sempre più deludenti (per intendersi, chi dopo il clic decide di acquistare il prodotto o servizio pubblicizzato).

Da qui il ritorno a messaggi che invogliano l’utente a “cliccarli”, sebbene egli sia preso in altre faccende, e non sia certo intento a cercare un’offerta vacanza o un servizio di consulenza SEO. La standardizzazione degli annunci di Facebook, poi, impone uno sforzo ulteriore per differenziare la propria comunicazione promozionale e riuscire nell’azione di marketing. I limiti alla creatività sono infatti stringenti (titolo di 25 caratteri, immagine da 110 x 80 pixel, testo annuncio di 135 caratteri). E il copywriter con questi rigidi standard deve riuscire a confezionare un annuncio che attiri l’attenzione, chiarisca l’oggetto dell’offerta e generi un clic “utile”, ovvero un clic di un utente che con molta probabilità prosegua nell’azione di conversione.

Gli annunci su Facebook sono un notevole esericizio per i copywriter
Gli annunci su Facebook sono un notevole esericizio per i copywriter

Si tratta, in pratica, di realizzare un vero e proprio “advertising in miniatura”, che colpisca il giusto target, abbia in sé una call to action e generi auspicabilmente un ROI interessante. Il tutto con a disposizione solo una manciata di caratteri e qualche pixel di immagine…