Le premesse del 2016 lasciano intendere che questo sarà l’anno in cui Facebook riuscirà definitivamente a battere quello che è da tempo il suo principale competitor: Twitter.

Questa considerazione non nasce dai 4 recenti e preoccupanti blackout che nel mese di gennaio sono occorsi all’uccellino. Non si tratta di una questione tecnica quanto più di una crisi d’identità del social network dovuta dalla mancanza di una visione strategica del futuro. A supporto di tale constatazione ci sono le recenti “novità” lanciate da Twitter. Sostituire le stelline con i cuoricini (adottati da Instagram) e trasformare (entro il primo trimestre 2016) i tweet in post, come su Facebook, eliminando il principale elemento distintivo dei 140 caratteri sono la prova evidente di una crisi di identità. L’introduzione dei Tweet Ads sembrava poter dare nuova linfa vitale a Twitter ma al momento, per stessa ammissione del Country Manager di Twitter Italia, Salvatore Ippolito, la piattaforma pubblicitaria non è riuscita a raggiungere le performance che ad oggi può garantire il Power Editor di Facebook. Solo 100.000 account hanno utilizzato i Tweet Ads, su un totale di 320 milioni. Non proprio un successo! Piuttosto, una corsa folle verso l’omologazione al primo della classe, che di questo passo non farà altro che consacrare l’insuccesso della piattaforma dei cinguettii. Davanti alle difficoltà evidenti di Twitter, Facebook di certo non è restato a guardare e ha colto al volo l’occasione di conquistare nuove fette di mercato, sviluppando delle applicazioni in grado di replicare quelli che finora erano stati i punti di forza dell’uccellino azzurro. Non più di tardi di qualche mese fa ha lanciato Facebook Mention, l’applicazione studiata per consentire ai Vip di poter rimanere sempre più a stretto contatto con i propri fan attraverso il “live streaming”, di testo e video. Ora, in fase beta in America, sta collaudando la nuova applicazione Facebook Notify che consentirà a tutti gli utenti di ricevere notifiche sullo smartphone dai siti di informazione e intrattenimento filtrati in base alla geolocalizzazione o per hashtag nei post pubblici e di amici. Ciliegina sulla torta è l’accordo che Google e Facebook hanno firmato di recente che consente già oggi di vedere indicizzati i post di Facebook nelle ricerche Google per chi naviga da mobile (oramai la maggioranza degli utenti). L’ennesimo vantaggio competitivo di Twitter annullato da Zuckemberg.

Dal nostro punto di vista, alla luce di quanto esaminato finora, l’errore strategico che Twitter ha commesso e sta continuando a commettere è quello di volersi considerare un social network, orizzontale e generalista, proprio come il suo competitor Facebook. Una visione miope dovuta alla “ansia” di produrre fatturato per i suoi azionisti. In un social network sono le persone ad essere al centro di tutto e non le informazioni. È per questo che Twitter non può essere considerato un vero social network. Se proprio di social network si deve parlare, Twitter deve ripartire dalle sue origini e considerarsi un social network verticale dedicato al mondo delle news, come LinkedIn è dedicato al mondo del lavoro.

Alessandro