Ingredienti:
- Un chilo di Google
- mezzo litro di Bing
- una spruzzata di Yahoo Answer
- Qualche scaglia di Facebook
Unire Google e Bing e mixarli per bene insieme a fuoco lento, stando attenti ad evitare la formazione di grumi. All’impasto così prodotto, mescolare una spruzzata di Yahoo Answer.
Farcire il tutto con scaglie di Facebook, senza esagerare.
Servire caldo.
Ecco pronto in tavola Quag, la risorsa Web che ha l’obiettivo di rendere social quello che è utile all’utente, per dirla con le parole dei suoi sviluppatori. E cosa c’è di più utile, se non le ricerche stesse? In parole povere, ci troviamo di fronte a un vero e proprio Social Search Engine, un motore di ricerca sociale.
Cosa fa Quag nella pratica?
Nato dalla fusione di query più tag, ci dà la possibilità di fare una normale richiesta al motore di ricerca e di vedere poi quante persone trattano di argomenti simili. In seguito sarà possibile domandare direttamente a loro.
Il punto di partenza è quindi il motore di ricerca.
Anzi, Quag è talmente integrato in Google, da avere un’estensione funzionante direttamente nella SERP.
Facciamo un esempio, con la query relativa a “fare soldi facili”.
Oltre alla normale SERP, sulla destra, grazie al plug in di cui sopra, si visualizzano il numero di persone che sono interessate all’argomento “fare soldi” e a cui posso fare direttamente una domanda. Inoltre, sotto, ottengo una serie di domande e risposte su argomenti correlati.
E qui si apre un mondo di condivisione, nel senso che Quag, da buon social network, favorisce la creazione di una comunità in cui sia possibile valutare l’utilità di una domanda o risposta pubblicata.
È facile ipotizzare che sarà un luogo popolato da influencer e follower e dove le persone valutate come “più utili” otterranno maggiore rilevanza nelle visualizzazioni dei contenuti e saranno dei punti di riferimento all’interno del loro settore di interesse.
Ovviamente, viene data grande attenzione alla privacy, per cui sappiamo quante sono le persone interessate a un argomento, ma non sappiamo chi sono. Inoltre, è possibile selezionare un’opzione grazie alla quale domandare, rispondere e condividere interessi in modo anonimo.
A metà fra un motore di ricerca e una community che ricorda Yahoo Answer, Quag si può definire un motore di ricerca aumentata, una risorsa che permette di andare ben al di là delle funzioni di un normale Search Engine, nella ricerca delle informazioni.
Quag si basa su un algoritmo proprietario ideato per connettere persone che hanno interessi comuni, chiamato SBIG: Search Based Interest Graph. Ora molti di voi si sentiranno meglio.
Ora, per quanto ripieni di orgoglio per l’italica impresa, la prima cosa a cui ci viene da pensare è Volunia, il cui tramonto è stato più rapido dell’ascesa. E quindi, anche su Quag pesa la fatidica domanda: che fine farà?
Fra il serio e il faceto, e poiché non ci piace prenderci troppo sul serio, ecco alcuni (im)possibili scenari:
- Perfetta integrazione con Google
Quag si integrerà perfettamente col noto motore di ricerca. Le interazioni in Quag serviranno per raffinare o integrare le ricerche eseguite in Google e ottenere una conoscenza molto più ampia di quello che sarebbe stato possibile col solo motore di ricerca. - Declino di Google
Quag scalzerà Google e diventerà una gigantesca comunità virtuale in cui domande e risposte prenderanno il posto delle query e in cui la conoscenza passerà sempre e solo per mezzo di esperti di ogni settore. La gente smetterà di fare query. Il mondo dei motori di ricerca come lo conosciamo finirà. E forse anche il mondo stesso… - Estinzione
Quag è lento.
Sarà perché è in fase beta, o forse perché sta avendo più successo di quanto previsto e i server non lo reggono. Chi lo sa. Passato l’entusiasmo iniziale, la gente si stuferà di farsi il caffè ogni volta che ne aspetta l’apertura e tornerà al buon vecchio Google.
E tu l’hai usato? Vuoi aggiungere altri possibili scenari a quelli già proposti?
Facci sapere cosa ne pensi!