«Questa roba è orribile» disse BranDman, dopo che ebbero scartato il pacco «Ma che cos’è?»
Il quadro che arrivò quel giorno era talmente orripilante che nessuno sano di mente se lo sarebbe attaccato in bella vista. Nessuno sano di mente l’avrebbe mai acquistato.
Arrivò alle 13:45, durante la pausa pranzo, tramite il solito corriere baldanzoso a cui non fregava nulla se l’agenzia di comunicazione chiudeva alle 13 e riapriva alle 14:30.
Lui arrivava e scaricava il pacco e qualcuno se lo doveva venire a prendere.
L’Uomo che Sorride, col suo solito aplomb, gli garantiva ogni volta una bella dose di insulti, ma ciò non pareva aver mai sortito alcun effetto.
Tornando al quadro, come dicevo, nessuno sano di mente l’avrebbe preso.
Difatti l’Uomo che Sorride andò su tutte le furie per quello scherzo di cattivo gusto. Per due motivi: sul quadro era dipinto il faccione di Karl Marx, con un improbabile berretto rosso da Babbo Natale calato in testa. Era così pacchiano nel suo grossolano messaggio politico, che Principessa gli riservò un regale cenno di disgusto, prima di allontanarsi senza dire una parola.
Il secondo è che sul biglietto d’auguri, in un font quasi illeggibile a lettere rosse, si distingueva la seguente frase:

Merry ChristMarx!

«Di chi è questo scherzo?» chiese «Chi è l’intelligentone? Lisandro, sei stato tu?»
Nessuno rispose e anzi, tutti si dileguarono in fretta. Persino Lisandro, che in politica non nascondeva le proprie preferenze cromatiche, fuggì senza dire nulla. L’Uomo che Sorride si trattenne dal tirare un calcio a Stagista per la frustrazione, poi prese la crosta e la infilò in un angolo remoto dell’ufficio.
«Alla fine te lo tieni tu?» disse Kety.
Era rimasta tutto il tempo appoggiata allo stipite della porta, come un falco che tiene d’occhio la preda.
L’Uomo che Sorride annuì.
«Non voglio che stia in vista. Me lo porto a casa e poi cercherò di capire da dove viene e chi l’ha mandato qui. Vedi?» e mostrò l’indirizzo sul biglietto «Vorrei proprio sapere chi è stato!»
Fece una pausa, come per dare più enfasi al suo giusto sdegno.
«E soprattutto vorrei sapere: perché?»

 

11 dicembre
11 dicembre