Programmatore4 sbirciò fuori dalla porta del bagno.
Eliana e il capo erano andati via e anche quelli del settore Web Marketing.
Vasco cantava a squarciagola nella radio dell’ufficio dei programmatori.
Avvertì un tremito all’idea di quello che stava per fare. Era una cosa stupida nel migliore dei casi e assurda nella peggiore. E forse pericolosa.
Sgattaiolò fuori. Nessuno lo vide.
Arrivò al frigo e lo aprì.
La tanica di Coca-Cola era lì, il Santo Graal delle bevande insane. La prese e cercò di raggiungere un bicchiere sulla tavola.
Un’ombra che prima non c’era sembrò ammantare la stanza. Programmatore4 si voltò, col cuore in gola e la mano ancora sulla tanica.
«Cosa stai facendo?»
La voce sibilante di Programmatore3 era calma, troppo calma. Programmatore4 deglutì e osservò con terrore la mazza da baseball che il ragazzo faceva oscillare con nonchalance.
C’era sopra una chiazza rossa, come di sangue rappreso da tempo.
«Ehi, cosa vuoi fare con quella?» balbettò.
Programmatore3 sorrise.
«La stessa cosa che ho fatto alla Kety» disse.
Programmatore4 cercò di non dare a vedere quanto sconvolto fosse per quella rivelazione.
Tutta la sua attenzione era concentrata sul rivolo di sangue rappreso sulla punta della mazza da baseball.
Lì, dove a breve rischiava di trovarsi anche la sua testa!

20 dicembre
20 dicembre